CROCIFISSI E RELIGIONE NELLE SCUOLE

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Un argomento ampiamente fatto oggetto di dibattiti e confronti negli ultimi anni è l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche e la presenza dell’insegnamento della religione cattolica. La prima legge in favore di questi risale probabilmente al 1926 (legge Casati) e la questione è divenuta il centro di forti polemiche da parte di coloro che sostengono la laicità dello stato italiano.
Riguardo questo tema, presentiamo di seguito la discussione avvenuta tra due studenti della nostra scuola: Diego Demori di 5^ASA e Alberto Morello di 4^AS.
Cosa ne pensi della presenza del crocifisso all’interno delle aule scolastiche?
DIEGO: “Io sono contro l’esposizione del crocifisso nelle aule; innanzitutto per una questione legale, in quanto l’Italia è uno stato laico e di conseguenza non è subordinata ad una religione. Non abbiamo informazioni sicure a livello legislativo, poiché si sa il periodo in cui la legge a favore della presenza del crocifisso è stata emanata, ma non con sicurezza da chi, come e perché; ci sono varie supposizioni ma non abbiamo certezze. Non trovo giusto che ci sia soltanto il simbolo della religione cristiana e non quello di altre religioni.”
ALBERTO: “È vero, l’Italia è uno stato laico, ma è anche vero che molte istituzioni, come ad esempio a Cerea, sono state create sulla base di organismi cristiani; ad esempio la parrocchia, nel percorso storico, ha permesso l’edificazione della casa di riposo, delle ex scuole elementari, le ex scuole medie (che si trovavano nell’attuale casa della gioventù) e la banca popolare. Inoltre la nostra cultura è basata sulla cristianità (per quanto possiamo vederci distanti e non coerenti con i suoi valori) e la nostra storia parte da basi cristiane. Ritengo che la presenza di un crocifisso non faccia male a nessuno, nonostante si possa essere di un’altra religione o non credenti; poiché la nostra popolazione è di origine cristiana, è giusto rispettare le nostre radici, come è giusto che in altri paesi, come quelli musulmani, siano esposti e rispettati i simboli delle loro religioni.
DIEGO: “Riguardo quest’ultima affermazione: paesi come l’Arabia Saudita o la Repubblica Islamica dell’Iran sono nazioni teocratiche, perciò in questi luoghi la religione viene imposta per legge. Il nostro stato invece non si ricollega a nessuna religione (nonostante nelle nostre origini vi sia il Sacro Romano Impero), e perciò non trovo giusto che un ragazzo di un’altra religione, ateo o agnostico debba avere un simbolo cristiano nelle aule e non possa avere il proprio simbolo (come la mezzaluna dell’islam) in una scuola pubblica. Secondo me una soluzione potrebbe essere quella di dare a chi utilizza un’aula la possibilità di scegliere se mantenere (soltanto se tutti gli studenti della classe sono d’accordo) o meno il crocifisso.”
ALBERTO: “Secondo me sarebbe impossibile poter “accontentare” tutti, quindi rivaluterei, per essere coerenti fino in fondo, la concezione di scuola proiettandola dal punto di vista religioso; che vantaggi ci potrebbero essere? Sarebbe o no una buona cosa? Sarebbe utile discutere su questi punti di vista.”
Cosa ne pensi invece della presenza dell’insegnamento della religione cattolica (IRC)? 
DIEGO: “Per le medesime motivazioni del crocifisso, secondo me l’ora di religione cattolica dovrebbe essere sostituita da un’ora di educazione all’affettività, specializzandosi quindi su un determinato argomento (morale, etica, adolescenza…) senza mettere in campo la religione. Questo in realtà già avviene in molte scuole, di conseguenza trovo che non abbia più nessuna logicità mantenere la materia “insegnamento della religione cattolica” perché non è quello che in effetti si tratta nelle classi. Poiché siamo in una scuola pubblica basata su una costituzione laica non trovo giusto che alcune persone escano dall’aula durante un’ora scolastica, differenziandosi quindi da tutti gli altri compagni di classe; la cosa che spesso traspare da questo è infatti che i ragazzi che escono siano quasi “meno italiani” degli altri.”
ALBERTO: “A me personalmente, essendo cristiano, non dispiace trattare la religione cattolica a scuola, ma effettivamente, per essere coerenti con la costituzione e con uno stato propriamente laico, non vedo utilità a fare un’ora di religione cattolica (su base teologica). Una soluzione potrebbe essere valutare il significato di “educazione alla religione”: si potrebbe trattare di come le religioni vengono vissute al giorno d’oggi, dell’effetto che hanno e che hanno avuto sulla società nella storia, senza concentrarsi soltanto su quella cristiana, ma ampliando l’argomento in modo generale.”
Sulla base di queste opinioni ti invitiamo ad esprimere la tua posizione nel sondaggio presente nelle storie della pagina Instagram del giornalino (@insta_giocondo); puoi inoltre scriverci in privato la tua idea e, se lo desideri, verrà pubblicata nelle storie.
Di Elisa Lista e Vanessa Carretta
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Un commento su “CROCIFISSI E RELIGIONE NELLE SCUOLE

  1. Anonimo il said:

    Dio non esiste e il crocifisso rappresenta un uomo morto inchiodato su una croce.
    L’ora di religione cattolica andrebbe sostituita con un ora di religione e basta, dove si affrontano i temi filosofici per cui l’uomo si è aggrappato alle superstizioni.

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