BANKSY: LA BELLEZZA DELL’ANTICONFORMISMO

Quasi ad ognuno di noi è capitato di “giudicare” la street art, arrivata nel gergo comune con il nome di “graffiti”, come “una semplice successione di scarabocchi, frutto di un atto trasgressivo da parte di un qualche ragazzino”.
Personalmente, in poche situazioni ho sentito definire questa attività con il suo vero nome: arte.
Probabilmente tra tutte le persone che vi si dedicano, il più conosciuto è Banksy. Chi è Banksy? Oltre al fatto che è il re della street art, non si sa nulla su di lui: negli ultimi anni la sua identità è stata spesso oggetto di discussioni quindi, almeno per ora, non abbiamo notizie a riguardo.
Per chi non lo conoscesse, Banksy è un artista di circa 45 anni, nativo di Bristol (U.K.), che da oltre 15 anni arricchisce ogni parte del mondo (strade, pareti, ponti)  con le sue opere, realizzate con la tecnica dello stencil. Quest’ultima, infatti, oltre ad essere economica, gli permette di terminare in breve tempo il suo lavoro, lavoro che ovviamente compie di notte per non essere visto e, di conseguenza, riconosciuto.
Il suo tratto distintivo è costituito proprio dal fine che attribuisce a tutte le sue opere di carattere satirico: Banksy con queste è solito sensibilizzare le persone muovendo critiche verso la guerra, la manipolazione dei mass media, l’inquinamento e molto altro.
Tutto ciò attraverso la ricorrente rappresentazione di poliziotti, bambini, scimmie, ma soprattutto ratti (rats). Perchè proprio i ratti? Particolare caratteristica di questi animali è proprio quella di riuscire a invadere “silenziosamente” intere città: eppure in questo modo sono stati in grado di distruggere interi sistemi sociali (come nel caso della peste nera).
Ciò che, però, lo contraddistingue maggiormente dalla massa è la sua visione dell’arte: Banksy è contrario a qualsiasi forma di “sfruttamento”, di guadagno e interesse che la intrappola in un cerchio di dinamiche volto solo al profitto economico.
Forse, uno dei migliori insegnamenti che possiamo trarre da questo artista è quello di sviluppare la capacità critica, quindi di riflessione, riguardo qualsiasi situazione che ci circonda.
di Giulia Felici
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